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  • Immagine del redattoreGabriel Muñoz

La Carta di Alba dieci anni dopo

Aggiornamento: 16 apr 2021



10 anni fa’, in occasione della Giornata nazionale per i diritti dell’infanzia e l’adolescenza, è stata presentata, la Carta di Alba. Un documento nato da una collaborazione tra la fondazione Movimento Bambino e la fondazione Ferrero con lo scopo di definire un codice di comportamento per l'utilizzo consapevole del Web da parte dei minori.

Numerosi specialisti del settore come psichiatri, pedagogisti, criminologi, e assistenti sociali, contribuirono alla sua definizione.

La Carta si articola in 12 punti e voleva essere uno spunto di riflessione per portare il dibattito sulla tutela dei minori in diverse città italiane, così da affrontare in maniera ampia quelli che erano percepiti come i possibili pericoli nei quali gli adolescenti potevano incorrere utilizzando Internet.

La Carta poneva al centro del dibattito soprattutto la regolamentazione e definizione dei contenuti adatti ai minori, considerando la capacità di internet di diffondere ogni tipo di informazione a ogni tipo di pubblico.


Cos’è cambiato in questi 10 anni? Quali passi ha fatto l’Italia in merito all’utilizzo delle nuove tecnologie? I rischi che ipotizzava questo documento, sono stati affrontati?

Quale contributo ha apportato questo documento alla riflessione?


Per farvi un’idea vi proponiamo i 12 punti. Potete anche scaricare tutto il documento qui.

  1. La tutela dei diritti deve essere pari nel mondo virtuale come nel mondo reale, unicum inscindibile.

  2. È indispensabile rafforzare una vigilanza istituzionale, su base  internazionale, che assicuri un costante monitoraggio delle comunicazioni digitali per garantire ai minori un ambiente sicuro

  3. È fondamentale che le Istituzioni si dotino di siti protetti e agevolmente fruibili dai minori.

  4. È  necessario che, sin dalla commercializzazione, le tecnologie digitali contengano indicazioni chiare sui rischi a cui i minori vanno incontro utilizzandole, nonché indirizzi digitali, a cui rivolgersi in caso di bisogno di aiuto e/o per difendersi da tali rischi.

  5. Occorre promuovere nei programmi scolastici, sin dalla scuola primaria, percorsi di formazione miranti all'impiego efficace e sicuro degli strumenti di comunicazione digitale.

  6. È fondamentale garantire agli educatori di ogni livello un aggiornamento costante sull'utilizzo delle tecnologie digitali.

  7. È auspicabile che gli ISP (Internet Service Providers) adottino tutte le soluzioni tecnologiche e organizzative necessarie a definire un utilizzo sicuro del web da parte dei minori. 

  8. È indispensabile che ISP e gestori di telefonia mobile collaborino costantemente con le Istituzioni per favorire il contrasto e la prevenzione degli abusi on line sui minori.

  9. È importante che i gestori di servizi Internet si responsabilizzino riguardo l’utilizzo da parte dei minori, obbligandosi a salvaguardarli nel modo più efficace e con tutti i mezzi a loro disposizione.

  10. È utile che i progettisti di strumenti, tecnologie e software fruiti dai minori considerino attentamente i rischi patologici fisici e psicologici, nonché criminogeni ad essi connessi, impegnandosi a ridurli attraverso apposite contromisure progettuali.

  11. È necessario implementare studi specifici sull'impatto delle nuove tecnologie sulla mente. Il mondo della ricerca pubblica e privata dovrebbe impegnarsi a fornire un contributo utile ed univoco alla comprensione dei meccanismi psico-neurologici connessi alluso dei nuovi media da parte dei minori.

  12. È fondamentale che Università, Istituti e scuole superiori s’impegnino ad inserire nei programmi didattici, dedicati alle professioni medico- neuropsichiatriche, socio-assistenziali, sociologiche, psicologiche, educative e di scienza della comunicazione, corsi di specializzazione sull'impiego dei nuovi media da parte dei minori.

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